La scienza alla base di un microbioma intestinale equilibrato

10 mag 2021

Sia all'interno che all'esterno del corpo umano (intestino, pelle, naso, bocca) sono presenti una grandissima quantità di microrganismi che appartengono a più di 1000 specie differenti. L'intestino umano, in particolare, è il luogo in cui il 90% di essi trova il proprio habitat, ed è noto come microbioma intestinale umano [1]. Gli scienziati, infatti, definiscono il microbioma intestinale come la totalità di microrganismi, inclusi batteri, archeobatteri, funghi e i loro geni che vivono normalmente nell'intestino umano. Circa un terzo di questi microrganismi sono comuni alla maggior parte delle persone, mentre due terzi di essi sono specifici per ogni individuo, rendendo il profilo batterico intestinale di ciascun essere umano unico, proprio come un'impronta digitale [2]. Anche i gemelli identici che condividono il 100% delle loro informazioni genetiche, per intenderci, non hanno la stessa composizione del microbioma intestinale [3].

Anche se non esistono due microbiomi intestinali uguali, gli scienziati sono stati in grado di stabilire che un microbioma intestinale sano deve essere altamente popolato e diversificato. Si tratta di un ambiente in perfetto equilibrio, con il giusto rapporto tra batteri "buoni" (come Bifidobatteri e Lactobacilli) e batteri "cattivi" (come Clostridia e Bacteroides). Infatti, sia la densità dei microrganismi (il numero complessivo di cellule) che la loro diversità (il numero di specie diverse presenti nell'intestino) regolano e influenzano i vari processi legati allo stato di salute generale, come i livelli di nutrizione e metabolismo, il sistema immunitario, quello endocrino, l'asse cerebro-intestinale e altri processi.

È interessante notare che il microbioma intestinale, non solo ha un forte legame con problemi legati all'alimentazione e alle patologie del sistema digestivo come obesità, tumori del colon, sindrome dell'intestino irritabile (IBS), intolleranze alimentari, carenze di micronutrienti, colesterolo e malattie del fegato [4], ma anche con malattie che, fino a pochi anni fa, non avevano apparentemente nulla a che fare con il nostro tratto gastrointestinale come: diabete, problemi di salute mentale tra cui ansia e depressione, difese immunitarie carenti, malattie della pelle e allergie non alimentari.

In sostanza, questa ricchezza di vita nel nostro corpo è fondamentale per il benessere sia fisico che mentale, poiché da un lato modula la digestione dei cibi e l'assorbimento dei nutrienti, dall'altro è alla base del 70% del sistema immunitario, inoltre regola le attività cerebrali e allo stesso tempo è la prima linea di difesa nei confronti delle malattie.

3 alleati per un microbioma intestinale sano

Come possiamo mantenere in salute il nostro intestino? Sono diversi i fattori che giocano un ruolo importante nel plasmare la nostra salute intestinale e i principali sono: lo stile di vita, l'esercizio fisico, la genetica e l'assunzione di farmaci. Inoltre, ad influenzare la nostra salute è anche ciò che mangiamo. Probiotici, prebiotici e postbiotici, ad esempio, possono svolgere un ruolo attivo nella salute dell'intestino aumentando la diversità e il numero di batteri benefici presenti.

1. Prebiotici

Sappiamo che una dieta ricca di grassi spesso promuove lo sviluppo di un profilo del microbioma intestinale pro-infiammatorio, mentre una ricca di fibre, come quella mediterranea, è correlata a un microbioma intestinale più sano ed è stata associata allo sviluppo di un sistema immunitario ben funzionante, minor rischio di malattie cardiache e buona salute mentale [5].

Per decenni gli scienziati hanno dimostrato che le fibre sono importanti per la salute e che soddisfare i requisiti dietetici giornalieri necessari (da 25 a 30 g di fibre / giorno) fa bene alla salute e al benessere. Sfortunatamente, questo è anche un obiettivo che molte persone faticano a raggiungere, da qui i problemi relativi alla motilità intestinale, all'aumento del peso corporeo e al rischio di diverse malattie come alcuni tipi di cancro, diabete e malattie cardiovascolari [6].

Tuttavia, non tutte le fibre esercitano i loro effetti benefici allo stesso modo. Un certo tipo di fibra chiamata fibra prebiotica interagisce direttamente e positivamente con il nostro microbioma intestinale. Le fibre prebiotiche vengono utilizzate (solitamente fermentate) dai microrganismi intestinali “buoni”, che le impiegano per prolificarsi e mantenere in equilibrio il microbioma. In poche parole, la fibra prebiotica serve da cibo per i microbi benefici che vivono nell'intestino e quindi contribuisce ad uno stato di buona salute. È importante ricordare che, anche se tutti i tipi di fibra fanno bene, non tutti possono essere chiamati prebiotici… tra questi, le fibre solubili come l'inulina, i frutto-oligosaccaridi e i galattooligosaccaridi. Inoltre, esistono molti altri composti non fibrosi che possono avere un effetto prebiotico [7]. 

Per la maggior parte delle persone il pane è un alimento base, che viene consumato quotidianamente. Storicamente il pane, soprattutto alcune tipologie come quello integrale, è stato la principale fonte di fibra per gli esseri umani. Per decenni Puratos si è impegnata costantemente per aumentarne la qualità (gusto, struttura e valori nutrizionali) per aiutare i consumatori a vivere una vita sana. Quindi non dovrebbe sorprendere che all'interno del nostro processo di innovazione abbiamo sviluppato pani deliziosi, ricchi di fibre prebiotiche per la felicità dei consumatori e del loro intestino!

2. Postbiotici

I postbiotici sono un mix di cellule batteriche inattive, componenti cellulari (ad esempio beta-glucani) o sostanze prodotte dai batteri intestinali (esempio: acidi grassi a catena corta). Le sostanze postbiotiche sono benefiche per chi le ospita e possono avere un ruolo di immunomodulazione, effetto antinfiammatorio, attività antiossidante e antipertensiva tra molti altri aspetti positivi per la salute. [8]

Ke soluzioni focalizzate sui prebiotici rappresentano l'attuale offerta Happy Gut di Puratos, le soluzioni postbiotiche rappresentano il futuro e sono l'oggetto della nostra ricerca a medio e lungo termine.

3. Probiotici

Per concludere,  i microrganismi benefici viventi - probiotici - presenti o aggiunti allo yogurt e ad altri prodotti a base di latte fermentato, possono risultare benefici anche per la salute del corpo. Nonostante il ruolo che svolgono nel mantenere l'intestino in equilibrio, per il momento i probiotici non sono ancora oggetto di ricerca per Puratos. Il motivo è molto semplice: poiché la maggior parte delle nostre soluzioni di panificazione e pasticceria subiscono trattamenti termici prolungati come la cottura, è impossibile che questi organismi rimangano vivi nei prodotti finiti.

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  1. https://www.eufic.org/en/healthy-living/article/the-role-of-gut-microorganisms-in-human-health
  2. Thursby E, Juge N. Introduction to the human gut microbiotaBiochem J. 2017; 474(11):1823-36. 
  3. https://thegutstuff.com/about/
  4. https://www.eufic.org/en/healthy-living/article/gut-microbiotas-effect-on-physical-and-mental-health-mynewgut
  5. Rinninella E, et al. What is the Healthy Gut Microbiota Composition? A Changing Ecosystem across Age, Environment, Diet, and Diseases. Microorganisms. 2019 Jan 10;7(1):14.
  6. Makki et al. The impact of dietary fiber on gut microbiota in host health and disease. 2018 Cell Host Microbe 23, 6, 705-715
  7. https://www.nutrition.org.uk/healthyliving/basics/fibre.html
  8.  https://isappscience.org/for-scientists/resources/prebiotics/
  9. Aguilar-Toalá, J. E., et al. "Postbiotics: An evolving term within the functional foods field." Trends in Food Science & Technology 75 (2018): 105-114.